cose a caso

mi infastidisce il rumore del sacchetto del pane in freezer. / il mio sogno proibito è quello di entrare di notte in un supermercato e tirare giù tutto dagli scaffali. / vorrei mettere in difficoltà i camerieri chiedendo cose inesistenti solo per vederli andare in crisi. in giappone corrono come galline impazzite se vai di una virgola fuori dal menù. / mi piace andare a casa delle persone e vedere che c’è la polvere sui mobili, come a casa mia. / quando mangio una pila di pancake con lo sciroppo d’acero, mi immagino seduta in uno di quei fast food dei telefilm americani, dove i clienti entrano, ordinano di tutto e se ne vanno senza aver consumato niente, lasciando i soldi sul tavolo. / oggi camminando per strada mi immaginavo di trovare 100 euro per terra, arrotolati. /il modo migliore per svegliare il cervello la mattina è farsi un bidet con l’acqua gelata. /  lunedì in treno il mio vicino, un uomo super distinto ed elegante, ha giocato per tutto il viaggio a candy crush saga e pet rescue saga, 2 giochi inutili di FB a cui gioco tutti i giorni e che mi fanno perdere tanto tempo. lui era ai primi livelli e mi son trattenuta dall’aiutarlo. / riconosco le persone dall’odore. / i miei genitori hanno 10 anni di differenza. / dormire rispettando cicli di un’ora e mezza aiuta a non risvegliarsi in modo traumatico. / da piccola volevo fare il veterinario, come il 99% dei bambini. / mi piace guardare le espressioni delle persone quando sono concentrare a scrivere. / passo tutto il mese aspettando la sera della Luna Piena solo per avere la possibilità di vederla. / il computer mi azzera le idee, io preferisco la penna. / vorrei provare a lavarmi in lavatrice e vedere cosa succede. / in stazione dei treni un uomo mi si è avvicinato e mi ha detto: “tranquilla, non ti rubo niente. magari il cuore.” io gli ho risposto che per quello era un pò tardi. / quando ero piccola il mio papà era un super eroe. / scoprire che giro giro tondo ha la stessa melodia de la bella lavanderina non mi ha cambiato la vita. ma mi ha fatto porre diverse domande. / non c’è soddisfazione più grande di un complimento inaspettato. / mi piace scaccolarmi. smettila, lo fai anche tu. / quando leggo un libro, dopo il primo capitolo vado alla fine del libro e mi leggo la frase finale. / follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi un risultato diverso. / mi infastidiscono le femmine che fanno finta di essere pudiche: dai piantala, la figa ce l’abbiamo tutte. / le mie pecore non saltano lo steccato, si ammucchiano malamente al di qua, in un groviglio di ovini belanti che rendono ancora più difficile il mio addormentarmi. / cose a caso all’infinito. / v.

Caro Babbo Natale…

Caro Babbo Natale,

visto che la fine del Mondo non c’è stata e che evidentemente i Maya se ne sono andati in vacanza, sono spiacente di comunicarti che anche quest’anno ti toccherà lavorare.
Quindi meglio che ti metti comodo perchè mi sa che sarà lunga.
Ora, a me personalmente fregacazzo di pleistesciòn e UII, visto che possono costare 3mila triliardi e avere la grafica stràfica “chestilesembravero” ma a me dopo mezz’ora m’annoiano.
Non me ne può fregar di meno neanche di aipad o di menate TAC, perchè ho sempre le manine unte e spotaccine come quelle dei bambini, e con un taffanario che funziona a ditate sarei poco presentabile. No fenx.
Maglioni, magline, magliette, maglie, cazzi&mazzi ne ho a palate, quelle che ho le metto poco e comunque mi sono più che sufficienti.
Spesso ci contorniamo di oggetti status di cui neanche noi sappiamo bene l’utilità, si sa solo che bisogna averli perchè è figo che sia così, perchè ce l’hanno gli amici o pensiamo ci serva o ci piaccia.
In questo anno che sta finendo sono cambiate moltissime cose, e ogni cosa che è cambiata della mia vita mi sono detta “ecco, i Maya avevano ragione, è la fine di qualcosa e l’inizio di qualcosa di nuovo.” La fine del mondo così come lo conosciamo noi. In realtà, caro Babbo, ogni giorno qualcosa finisce per lasciar spazio a qualcosa d’altro, e noi neanche ce ne accorgiamo. Un giorno, un’amizicia, una scatola di biscotti, un libro, un impegno, un amore, la batteria del cellulare. La nostra vita è piena di cose che finiscono e noi le sorpassiamo così, senza dare loro nessuna importanza, aspettando il meglio, aspettando il domani, aspettando il dippiù.

Non ho regali da chiederti, caro Babbo. Porta alla signorina che ho visto oggi con le unghie rifatte l’Ipad che tanto sogna e senza il quale non può vivere. Porta all’uomo vestito trasandato un figlio che non sia omosessuale, come desidera. Porta all’imprenditore quell’affare che cerca di concludere da mesi che gli farà incassare milioni. Porta tutto questo, se questo è ciò che le persone desiderano.

Ma a me non me ne frega niente, caro Babbo. Io voglio un sorriso, uno solo. Qualcuno che mi dica Buon Natale col cuore e che lo senta davvero. Un bimbo felice di aver fatto una cosa che non credeva essere in grado di fare. L’entusiasmo di stare assieme. Una mamma riconoscente. Una famiglia serena e unita. Guarda giù Babbo, perchè abbiamo bisogno di più delle cose che non chiediamo che di quelle che chiediamo.

E’ un periodo duro per tutti. Per i miei amici lontani con la famiglia che lotta contro la morte. Per me che son laureata e disoccupata. Per l’uomo trasandato che ha detto che se avesse un figlio che si vestisse di rosa lo ucciderebbe. Per la cassiera del Brico che ha lanciato offesa i 3 centesimi di resto. Per tutti c’è sempre qualcosa che non va, ma io a tutti auguro un Sereno Natale, e per me chiedo solo una cosa:
O Signore, dammi la forza di cambiare ciò che può essere cambiato,
la pazienza di sopportare ciò che non può essere modificato,
e la saggezza per conoscere la differenza tra questi due.”

Grazie e Buon Natale a te, Babbo, che ancora, nel 2012, fai sognare i bambini.

*Auguri a tutti*

sogni ricorrenti: il bagno

mi scappa la pipì. e mi scappa proprio tanto e ho bisogno di farla perchè tra poco devo partire. non so per dove nè con chi, so solo che devo farla e devo farla adesso.
corro per i corridoi, forse si chiamano così proprio perchè ci si deve correre, cerco, apro porte, mi ritrovo di nuovo nella stanza dalla quale sono partita. scivolo per scivoli di moquette, rotolo per le scale, urto persone per bene. immancabilmente il bagno è introvabile, irraggiungibile, occupato, inutilizzabile, assolutamente non si chiude, è troppo in vista oppure proprio semplicemente non c’è. chiedo in giro ma nessuno sa dirmi niente, nessuno sembra preoccuparsi, oppure proprio non mi sentono.

più e più volte ho sognato di cercare il bagno, altre volte ho sognato che lo trovavo ma era qualcosa di assurdo.
ho fatto la pipì su una tazza appesa alla parete, a un paio di metri d’altezza, con le gambe a penzoloni, e i miei amici distesi a terra a guardarmi.
ho fatto la pipì in uno stanzone enorme, con le tazze tutte una appresso all’altra, tazze minuscole e una squadra di ragazze pon pon che mi guardavano.
ho fatto la pipì in mezzo ad un campo, dentro ad un bagno fatto con dei teloni grigi, talmente stretto da essermi aderente e talmente piccolo da uscire con la testa. un tubino praticamente.
ho fatto la pipì sotto una griglia barbeque, dietro un tavolo da sagra mentre un pò di gente preparava da mangiare e mi guardava serena, chiacchierando con me.

queste, e tutte le altri sogni che non mi ricordo.
la mia pipì è un’ossessione.
mi scappa la pipì.
v.

come quella volta che…

…guardo fuori dalla finestra, è tutto il giorno che lo aspetto, e ce ne sono due, di arcobaleno.
…mi sveglio, accendo il telefono, e c’è un sms inaspettato con il buongiorno, una coccola e dei complimenti.
…mi si esaudisce un sogno che non sapevo di avere.
…rido fino alle lacrime e con il mal di stomaco, rischiando di farmi la pipì addosso.
…ho voglia di qualcosa da mangiare, tantissimo, apro il frigo ed è lì, che manca solo ci sia il mio nome luminoso-lampeggiante scritto sopra.
…faccio una fotografia che mi piace un casino e qualcuno mi dice “cavoli, che bella foto”.
…riesco a mettermi lo smalto senza spotacciarlo sulle unghie (postilla: l’ultima volta per evitare di rovinarlo mi son addormentata con le mani belle aperte in posizione di asciugatura. direi la soluzione definitiva.)
…qualcuno dice esattamente quello che sto pensando e riesco a sentire dentro che è perchè siamo inspiegabilmente connessi.
…dico qualcosa e faccio ridere qualcuno.
…trovo una scritta su un foglio vicino al pc con scritto “ma quando torna la mia sorella?”
…capisco le parole di una canzone.
…il purè con lo stracchino… un camion, di stracchino.
…sento i miei bimbi che mi dicono “valy è la prima volta che piango perchè sono felice”.
…una lanterna luminosa, anche se non sono ancora mai riuscita a farne volare una.
…qualcuno che ti dice “che bella che sei stasera”.
…trovo una canzone tramite google, una canzone di cui conosco solo alcuni pezzi di testo. e la ascolto. ripetutamente, per ore. fino allo sfinimento.
…mi incanto a guardare un bimbo che balla.
…guidando, rischio di andare a sbattere perchè guardo un cane dentro la fontana di una rotonda che prende i freschi.
…parlo per ore ed ore, di notte, fino a quando si sento gli uccelli cantare e si vede il cielo schiarirsi.
…la bilancia mi dice che ho perso due chili.
…mi commuovo tutte le volte che vedo Dumbo che va a trovare la madre imprigionata.

…queste e mille altre volte, per un sorriso sulle labbra o un pizzico nel cuore.
v.